Protezione Internazionale
Le persone che sono a rischio di persecuzione per motivi razziali, religiosi, politici, sociali possono richiedere la protezione internazionale presso uno Stato riconosciuto come sicuro.
La procedura per richiedere la protezione internazionale nell’Unione Europea permette di ottenere lo status di rifugiato, o altra forma comunque equivalente di protezione.
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Chi può essere considerato rifugiato e fare richiesta di protezione internazionale
Prima di analizzare quale è la procedura necessaria per poter richiedere la tutela internazionale, vediamo chi può essere considerato rifugiato.
È rifugiato chi teme di essere perseguitato per la razza o per l’appartenenza ad un gruppo etnico, per questioni religiose, per il fatto di appartenere ad una minoranza etnico-linguistica perseguitata, per il fatto di avere un certo orientamento sessuale, per le sue idee, opinioni ed attività politiche.
Lo Status di protezione sussidiaria viene invece concesso ad un cittadino che non appartenga all’Unione Europea oppure senza nazionalità (apolide), nei confronti del quale ci siano motivi fondati di ritenere che nel Paese dove ha dimora stabile possa essere oggetto di persecuzione e quindi corra dei rischi.
Modalità di richiesta di protezione internazionale
La richiesta di protezione internazionale, può essere presentata dal cittadino straniero alla polizia di frontiera quando fa ingresso in Italia o in alternativa all’Ufficio Immigrazione della Questura nella provincia presso cui si è eletto domicilio.
Dopo avere effettuato il fotosegnalamento la Questura invia la domanda alla Commissione Territoriale, competente a decidere il riconoscimento dello status, e rilascia allo straniero un permesso di soggiorno provvisorio per richiesta asilo in attesa che venga definito il procedimento.
La richiesta deve essere completata all’ufficio immigrazione della questura con:
- modulo di richiesta riportante i motivi per cui viene richiesta la protezione internazionale, scritto nella lingua conosciuta dallo straniero;
- copia del passaporto, se ne è in possesso;
- altra eventuale documentazione a supporto della richiesta.
La commisione territoriale può riconoscere diversi livelli di protezione internazionale che possono permettere il rilascio da parte della questura di 3 diversi tipi di permessi di soggiorno:
- asilo politico, valido per 5 anni;
- protezione sussidiaria, valido per 3 anni;
- protezione internazionale, valido per 1 anno.
Rimedi contro il provvedimento di diniego
In caso non venga concesso asilo, il richiedente potrà proporre impugnazione entro 30 giorni. La questura competente, ricevuta comunicazione del diniego, ritirerà il permesso di soggiorno, ma il richiedente asilo ha diritto di permanenza sul territorio fino alla proposizione del ricorso.
Il Tribunale fisserà udienza entro 5 giorni dalla presentazione del ricorso, prevedendo esplicitamente alla sospensione del provvedimento di diniego e invitando il Prefetto – la Questura a rilasciare nuovo permesso di soggiorno per richiesta asilo per tutto il tempo del procedimento (il giudice si determinerà entro 30 giorni).
È possibile, inoltre, proporre ricorso per il richiedente asilo che, avendo ottenuto il riconoscimento dello status di protezione sussidiaria o di motivi umanitari, ritenga di esercitare il proprio diritto ad impugnare il provvedimento della Commissione ai sensi dell’art. 35 D.lvo 25/2008, per ottenere lo status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra.
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Il nostro studio legale seguirà l’intera procedura di richiesta di ricongiungimento familiare, dalla presentazione dell’istanza per il nulla osta con la Prefettura fino all’ottenimento del permesso di soggiorno per motivi familiari in Questura, offrendo il seguente supporto:
- analisi della documentazione necessaria alla presentazione dell’istanza di ricongiungimento familiare;
- presentazione dell’istanza di ricongiungimento familiare in modo corretto (basta un piccolo errore e la pratica viene rigettata);
- immediata risoluzione di eventuali problematiche con la Prefettura e la Questura;
- aggiornamento costante al cliente sullo stato della procedura.